Il Diario di Sangue

Questa intervista è dedicata a Sara Quero, alias Linaelen, una scrittrice piemontese emergente. Ha già partecipato a diversi concorsi letterari, ottenendo dei soddisfacenti risultati, ma la sua opera più interessante è il romanzo fantasy che ha di recente pubblicato.

http://vangius.it/WP3/2012/10/10/il-diario-di-sangue/

LE GEMELLE COI CAPELLI DI FIAMMA

PARTE OTTAVA: L’incubo dei Lemm.

Mimulus si sentiva lo stomaco scombussolato, avvertendo una morsa che lo chiudeva e non gli permetteva quasi di mangiare. Non sapeva se si sentiva felice oppure triste ed a mala pena stava attento quando qualcuno gli parlava.
“Hai capito che cosa ti ho detto?”
Inula lo scuoteva per un braccio mentre stava con lui seduto al bancone della taverna. Fuori pioveva ancora ed il clima si era fatto quasi autunnale, nonostante si fosse nel periodo estivo. Ogni tanto c’erano già state delle schiarite ed i Lemm erano usciti dalle pozzanghere. L’elfo era stato impressionato dalla loro altezza vertiginosa e dal loro aspetto di fantasmi melmosi dotati di taglienti denti ed artigli di selce. Essendo i mostri fatti di fango, le armi li trapassavano senza fare loro del male, ma se questi travolgevano qualcuno, lo soffocavano oppure lo dilaniavano con le loro armi naturali. Nonostante tutto ciò, Mimulus non riusciva a pensare ad altro che a Fragaria ed aspettava sempre che arrivasse la notte per trascorrere un po’ di ore in pace soltanto con lei.
“Mimulus… torna tra noi” continuava a chiamarlo Inula sventolandogli la mano davanti agli occhi.

 

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Risalendo il Torrente

C’era una volta un giovane cervo che, mentre beveva nel torrente, vide passare un banco di salmoni grossi e grassi. Uno di loro si accorse della sua curiosità e gli chiese perché li stava fissando.
“Non riesco a capire perché” spiegò il cervo “Voi salmoni risalite sempre questo torrente. Al di là della foresta ve ne sono altri, potreste risalire lungo i loro letti”.
Il salmone rispose “Il torrente è la nostra dimora, la nostra strada, il luogo dove siamo nati e dove moriremo. Queste acque sono già state affrontate dai miei padri ed in futuro le affronteranno anche i miei figli, finchè il mondo esisterà od almeno esisterà il torrente”.
“Io sono un cervo e vivo nella foresta dei miei padri, ma nulla mi vieta di correre via verso posti ignoti, per vedere cose che non ho mai visto”.
Il salmone sospirò e scosse la testa rassegnato, quindi propose “Se risalissi il torrente lungo la sua sponda, accompagnandomi, forse potresti almeno in parte comprendere il motivo di cosa mi stai domandando”.

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