Il Diario di Sangue

Questa intervista è dedicata a Sara Quero, alias Linaelen, una scrittrice piemontese emergente. Ha già partecipato a diversi concorsi letterari, ottenendo dei soddisfacenti risultati, ma la sua opera più interessante è il romanzo fantasy che ha di recente pubblicato.

http://vangius.it/WP3/2012/10/10/il-diario-di-sangue/

LE GEMELLE COI CAPELLI DI FIAMMA

PARTE SESTA: La pioggia sui vetri

Infine la pioggia era arrivata, gocciolando nel pomeriggio e scrosciando alla sera. Gli abitanti del villaggio si erano tutti chiusi in casa, con delle scorte di cibo, mentre coloro che erano da poco giunti in quel luogo si affollavano in locanda.

Mimulus si era scelto un tavolo accanto alla finestra e con lui sedeva Fragaria, l’unica elfa presente nel locale. Il fatto di essere in due dava conforto, in mezzo a quella caotica confusione di umani. “Come mai si chiama la Locanda del Folletto, visto che di folletti non ne ho ancora incontrati” domandò l’elfo alla pari razza, mentre condividevano una cena a base di minestrone di verdure e pane imburrato.
“E’ un tributo ai folletti che c’erano una volta. Vedi, qualche secolo fa qui vivevano solo queste creature ed al posto dei campi e del frutteto vegetava una bellissima foresta. I folletti erano i custodi dell’Albero della Purezza, che trasformava ogni cosa malvagia in qualcosa di puro e benevolo”.
L’elfo la ascoltava interessato, immaginandosi un regno molto felice, lontano dall’odio e dal rancore, quindi chiese “Come mai adesso non ci sono più?”
“I goblin volevano conquistare il territorio ed i loro sciamani si unirono per gettare ogni sorta di maleficio contro l’albero. Inizialmente fallirono, ma alla fine riuscirono a fare breccia con qualcosa più potente dell’albero stesso, che poco alla volta morì e non ci fu soluzione adatta per farlo migliorare. Da allora la landa perse la sua purezza, le acque si infettarono, le piante si ammalarono, gli animali migrarono e l’aria diventò puzzolente”.
Mimulus smise di mangiare e guardò fuori dalla finestra, atterrito per il terribile racconto “Eppure adesso è così verde e rigoglioso, come è possibile che una volta era un posto tantoripugnante?”

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Taran ed i pretendenti di Isolde

C’era una volta un ragazzo di nome Taran che era innamorato della bella Isolde, la figlia del capo villaggio, ma la ragazza aveva tanti altri pretendenti, tanto che suo padre non sapeva a chi cedere la mano della figlia. Brigantia era la madrina di Isolde e, vista la situazione della sua protetta, andò a fare visita alla sua famiglia, per rassicurarli che sarebbe stata lei a scegliere il marito giusto per la ragazza. Successivamente entrò nei sogni di ogni pretendete ed in questo modo comunicò loro che, chi sarebbe riuscito ad arrivare per primo alla sua dimora, avrebbe maritato Isolde, istruendoli sulla strada che avrebbero dovuto percorrere.

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Bacchette Magic Wand

Queste bacchette sono costruite con il legno preso in un bosco incantato, da cui ha assorbito la magia delle fate e delle streghe che lo abitano. Sul legno vi sono delle schegge di pietra colorate, che provengono un po’ da tutto il mondo, portando con sé l’energia dei luoghi in cui sono nate.
I colori sono a scelta del mago, della strega o della fata che la vorrà avere.
E’ possibile abbinarla ad un costume a scelta.

 

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